Due righe su... Atelier Of Witch Hat 2, Oblivion Song 1 e L’attacco Dei Giganti 27

Due righe su... Atelier Of Witch Hat 2, Oblivion Song 1 e L’attacco Dei Giganti 27

Atelier Of Witch Hat 2

Il secondo volumetto dell’opera di Kamome Shirahama, pubblicato in Italia da Planet Manga, riprende esattamente da dove ci aveva lasciati con la prima uscita. Messa nuovamente alla prova Coco con una buona dose di fantasia, l’aiuto delle sue compagne e il provvidenziale intervento del maestro Qifrey, riuscirà a uscire da una brutta situazione.

Terminata la visita alla città di Carun facciamo poi la conoscenza di Orugio, “l’occhio vigilante dell’atelier” e dell’Ordine magico dei cavalieri sorveglianti, che vedremo in azione direttamente alla fine del volume.

Tirando le somme, questo volume avalla tutte le cose buone viste nel primo andando a rendere ancora più interessante la teoria sui cerchi magici e Coco ancora più adorabile. Nota di merito per i disegni che personalmente trovo fantastici. Di contro l’autrice non riesce a fuggire dagli stereotipi dati ai personaggi, Orugio poteva essere una buona occasione per avere un comprimario originale ma non è stata sfruttata.

Oblivion Song 1

Oblivion Song è una serie scritta da Robert Kirkman e disegnata da Lorenzo de Felici, co-creata dai due per Skybound e portata da noi da SaldaPress.

Siamo in una Philadelphia colpita da uno strano fenomeno che ha spostato una parte di città con i suoi abitanti in un’altra dimensione, e viceversa portato una parte di questa dimensione aliena nella città della Pennsylvania, completa delle strane creature che la popolavano (il principio dello scambio equivalente direbbero i fratelli Elric). Nathan Cole, lo scienziato protagonista della storia, dopo 10 anni dal cataclisma chiamato “Trasposizione” fa la spola tra questo mondo mostruoso e il nostro con l’intento di recuperare il maggior numero possibile di superstiti.

Confesso di essere partito prevenuto su quest’opera, che leggendo sommariamente la quarta di copertina, non mi aveva minimamente entusiasmato. Non avevo però fatto i conti con Kirkman e la sua maestria nel raccontare storie. Sì perché la cosa migliore di questo fumetto è quella che inizialmente mi ispirava meno, quella storia che con lo sfogliare delle pagine diventa sempre più articolata e interessante. Buoni i disegni di de Felici anche se il suo stile non è proprio nelle mie corde e belli anche i colori di Annalisa Leoni, soprattutto quelli usati per dimensione aliena.

L’attacco Dei Giganti 27

Tante chiacchere in questo volumetto, azione praticamente inesistente per dei capitoli che vanno a preparare il terreno per l’arco finale di un’opera che ha praticamente cambiato volto dopo l’apertura della cantina di Grisha.

Ammetto che per me seguire la storia sta diventando faticoso, per quanto bella e inaspettata questa svolta fantapolitica, ha inserito un gran numero di personaggi di cui fatico a ricordare nomi e volti, senza contare una pubblicazione lenta che non aiuta la mia memoria.

Ma a parte ciò, Shingeki no Kyojin è un’opera che non può assolutamente mancare nella libreria di ogni lettore di manga.